Non è l'inflazione, non è la volatilità dei prezzi; è il conflitto di interesse.

Sei riuscito a mettere da parte due soldi e finalmente non vedi l'ora di poterli investire per ricavarne qualche guadagno e cercare di proteggerli dall'inflazione.
Ti rechi presso la tua banca di fiducia e parli col tuo consulente che comincerà a presentarti alcune proposte.
Queste proposte hanno inevitabilmente dei costi per te (hai mai visto qualcuno che lavora gratis?), ma tu non lo sai e non te ne preoccupi. In fondo è il tuo consulente di fiducia della tua banca di fiducia!
Solo che il consulente che hai di fronte è stipendiato ogni mese dal suo datore di lavoro (che non sei tu) e quindi cercherà di curare più che può l'interesse del suo datore di lavoro.
E il suo datore di lavoro ha l'interesse di fare utili, guadagnano il più possibile su ciò che vende ai propri clienti.
E ciò che per la banca è un guadagno per te è un costo. Le vostre reciproche esigenze sono in conflitto.
E tu, cliente, più paghi di costi e commissioni e meno riceverai in termini di guadagni.
Sei entrato in banca con l'idea di guadagnare qualcosa dai tuoi risparmi e invece quando esci avrai acquistato prodotti che, senza alcun dubbio, daranno un guadagno certo alla tua banca...
Ti rivolgi ad un (ex) promotore finanziario di fiducia? Stessa cosa: più il prodotto che riuscirà a venderti sarà costoso per te, più porterà a casa guadagno per sé.
Questo meccanismo si chiama CONFLITTO DI INTERESSE ed è la peggiore malattia che può intaccare i tuoi risparmi.
Sei convinto che sia una buona idea affidare i tuoi risparmi a professionisti che hanno interessi opposti ai tuoi? Che rapporto di fiducia potrà mai crearsi?
Non c'è niente da fare: se l'operatore finanziario non è remunerato direttamente dal cliente, significa che il suo compenso deriva dalle commissioni incorporate nel prodotto. Che tu non conosci affatto e che ignori (se le conoscessi sono certo che disinvestiresti tutto nel giro di pochi minuti, così come fanno i miei clienti quando spiego loro le caratteristiche dei prodotti finanziari che hanno acquistato).

Ti rivolgeresti direttamente all'Agenzia delle Entrate per farti fare la dichiarazione dei redditi? Certamente no!
E prima di recarti in banca per investire i tuoi risparmi, o quantomeno prima di dare l'ok alla proposta ricevuta, potrebbe essere opportuno rivolgersi ad un consulente indipendente (riconosciuto e autorizzato dallo Stato) per capire meglio cosa si sta valutando di acquistare e avere un'opinione aggiuntiva da parte di un esperto libero dal conflitto di interesse?
Sono stato anche io un consulente dipendente, stipendiato dal mio datore di lavoro e so bene quanto sia complicato per i miei ex colleghi fare il loro lavoro, "stritolati" tra prodotti consigliati dall'alto ed esigenze del cliente. Nel mio caso il dolore di avere le mani legate e non poter trattare come avrei voluto i risparmi dei miei clienti mi ha fatto decidere di abbandonare il mio vecchio lavoro per questa nuova avventura della consulenza indipendente e autonoma.

Così da poter liberare dal virus del conflitto di interesse i risparmi dei miei clienti, selezionando soltanto i prodotti più vantaggiosi per il ciente, restando alla larga da prodotti inutili se non dannosi.
Il Consulente Indipendente infatti percepisce direttamente il compenso dal cliente e non riceve provvigioni sulla vendita di prodotti finanziari.
PER SAPERNE DI PIU':
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